Sia nelle mappe teresiane del 1722 che nelle mappe Rabbini del 1858 sono rappresentate le particelle di proprietà e la disposizione delle case del Cör. Questo toponimo significa "Cuore" ed esse sono state le prime costruzioni edificate, dai nostri antenati in quelle che allora vennero chiamate "le Cascine di Vergano" inferiore.

La dicitura Santo Stefano è tardiva, intorno alla metà '700 circa, mentre l'insediamento di queste case, desunto anche dalla tipologia muraria utilizzata, può essere datato intorno alla meta del '400 o ai primi anni del '500.

In un censimento dei territori novaresi  del 1450 ad opera di Matteo Leone come referendario  di Novara per la famiglia Sforza , si parla di:

Verganum XX Focholari et  Habet Castrum.” Vergano 20 focolari (famiglie) ed è presente un Castrum (fortezza,maniero)  senza alcun privilegio.

 Burgus maynerius CC focholari est fortalicium muraturam” Borgomanero 200 focolari è un fortilizio in muratura”.

Questa conta sommaria, serviva ad indicare le persone soggette ai dazi e le tasse di quel tempo come ad esempio la tassa dell'imbottato. In questa conteggio non è dato a sapere se gli abitanti delle Cascine di Vergano (Santo Stefano),Cascine Pelozze (Santa Croce),Agogna (San Marco),Caristo (Santa Cristina) erano già presenti e conteggiate nel Borgo Franco o in Vergano.

Vergano con il suo castello, feudo dei Tornielli, territorialmente si spingeva nella parte bassa oltre il torrente "Grua" (Grova) verso l'attuale Santa Croce e metà di queste cascine appartenevano alla sua giurisdizione.Volendo attualizzare questo territorio, gli apparteneva la zona della beatrice oltre l'IperCoop fino a via della Ciocca venendo  per la via Maggiora e la parte sottostante dove è situato il ristorante Da Paniga.

I terreni che si estendevano sotto la costa di Vergano e del Colombaro, erano invece di pertinenza del Borgo Franco ma nonostante questo le case vennero chiamate "Cascine di Vergano"  sotto.

Perciò storicamente le abitazioni sviluppatesi nel Cor, poi nel Dòm,quindi via Careto per espandersi verso est, presero il nome di "Vergano Sotto" e che il nostro dialetto battezzò in "Varganbas"

Importante è far notare che queste abitazioni  avevano la tipologia di costruzione a “Cascina Chiusa”, ovvero abitazioni disposte sui quattro lati con portone d’accesso ed il cortile centrale. Successivamente però  nell’evoluzione del paese le costruzioni iniziano a perdere questa caratteristica, diventando “corpi di case”.

I nostri antenati erano CONTADINI lavoratori di terre, non allevatori e le cascine avevano spazi per animali da cortile  e piccole stalle per animali utili alla campagna ed alla propria sopravvivenza come mucche, maiali, pecore, capre, galline etc.

Relativamente a  queste costruzioni è interessante notare come  la mappa teresiana del 1722 e la mappa Rabbini del 1858 indicano la stessa superficie occupata, quindi non sembra intervenuto alcun  ampliamento. Ovvero, già ai primi del 1700 erano presenti i muri che ancora vediamo oggi.

Attualmente l'agglomerato delle case del Cör è in parte diroccato ed in parte ristrutturato ed abitato. 

Ma chi erano gli  abitanti di allora? 

 

Le mappe teresiane redatte  tra il 1722 ed il 1723,  riportano la lista delle partite con i proprietari dei corpi di case. Tra il catasto ed il censimento fatto 90 anni dopo, alcuni nominativi sono cambiati causa immigrazione dai paesi vicini come Vergano, Gozzano e Santa Croce ed anche la borgata si stava ampliando con la costruzione di nuove case verso Borgomanero.

 

Qui sopra riportata la mappa del 1722 con le partite catastali che corrispondevano ai seguenti proprietari:

 

Partita

Possessori

Corte

Famiglie

Tavola

Mq

7024

Fornaro Bartolomeo fu Giuseppe

Cör 

 

5,600

147,000

7025

Fornaro Sacerdote Giuseppe  fu Francesco Maria

Cör

 Caplòch

3,000

78,750

7026

Fornaro Sacerdote Giuseppe  fu Francesco Maria

Cör

 Caplòch

4,000

105,000

7027

Fornaro Sacerdote Giuseppe  fu Francesco Maria

Cör

 Caplòch

4,800

126,000

7028

Fornaro Sacerdote Giuseppe  fu Francesco Maria

Cör

Caplòch

4,600

120,750

7029

Fornaro Lorenzo Fortunato fu Stefano

 Cör

 

4,900

128,625

7030

Fornaro Lorenzo Fortunato fu Stefano

 Cör

 

5,100

133,875

7031

Fornaro Giovanni fu Stefano e nipote

 Cör

 

9,000

236,250

7032

Fornaro Giovanni fu Stefano e nipote

 Cör

 

3,000

78,750

7033

Fornaro Giovanni fu Stefano e nipote

 Cör

 

2,400

63,000

7034

Fornaro Giovanni fu Stefano e nipote

Cör

 

4,000

105,000

7036

Fornaro Bernardo fu Carlo

 Cör

 

3,800

99,750

7036

Fornaro Giuseppe fu Carlo

 Cör

 

3,800

99,750

7036

Fornaro Lorenzo fu Giuseppe

 Cör

 

3,800

99,750

           

Nella colonna Tavola è espresso il valore di superficie nella misura del tempo che corrispondono ai Metri quadri della colonna a fianco.

Notiamo da questa lista che i proprietari erano tutti Fornaro, che il sacerdote Fornaro Don Giuseppe  ( primo Cappellano della frazione), possedeva diverse diverse proprietà. 

Inutile rammentare che il catasto serviva soprattutto per calcolare i beni e le proprietà da assoggettare a tassazione.

Nel 1854 Don Felice Piana, prevosto della Collegiata di Borgomanero, fece un censimento chiamato Stato delle Anime, per cui girò per la borgata di vergano sotto, scrivendo della corte e dei suoi abitanti.

Proprio dal Cör si partiva a contare gli abitanti di Vergano Sotto. Incrociando questi dati, con un censimento sabaudo del 1838, siamo in grado di stabilire chi erano gli abitanti e che gruppi familiari erano presenti.

Strutturalmente parlando, il Cör è ed era diviso in 4 corti  e ci abitavano le seguenti famiglie : Barbis, Bida(Fornara), Zurìc (Cerutti), Finizèl(Zaninetti), Marchès (Savoini), Caplanic (Fornara). A quella data vi abitavano 50 persone, conteggiate 53.

Rispetto ai proprietari di 100 anni prima,  i Cerutti, i Zaninetti ed i Savoini risultano immigrati da altre località e solo i Fornara (Caplanic,Bida e Barbis) risultano essere gli unici già presenti.

Il censimento iniziava cosi: Frazione, ossia Cassinali di Santo Stefano Verganbasso.

Corte del Cör, vicinore di San Bernardo. Questo nome è dovuto alla presenza della strada che anticamente portava all'oratorio di San Bernardo. Ancora oggi la strada che passa sotto la costa è chiamata via San Bernardo.

  • In questa prima corte vi abitavano 6 famiglie composte da 33 Persone:  Una famiglia Cerutti detta Zurìc,quattro famiglie Fornara, che avevano la dicitura di Barbis e di Bida e una famiglia Zanetta.
    La famiglia Cerutti  proveniva da Vergano Sopra ed era composta da 7 persone.  Viene contato anche il figlio Carlo Giuseppe di anni 22, segnalato come  "Soldato in Crimea". La storia ufficiale ci ricorda che tra il 1853-1856, il Piemonte (sotto la guida di Cavour),partecipò alla guerra di Crimea al fianco di Francia ed Inghilterra contro la Russia. Il corpo di spedizione italiano era composto da circa 15.000 uomini al comando del Gen.Alfonso La Marmora ed alcuni di questi soldati (almeno 4) erano di Santo Stefano.

  • La seconda corte detta di Felizzino o Finizèl in dialetto, vi abitavano 11 persone di un solo nucleo famigliare provenienti da Gozzano: i  Zaninetti.  Da questa famiglia vale la pena ricordare che nacquero tre sacerdoti, tra cui il Prof. don Giovanni Stefano Zaninetti,  insigne professore di Teologia al seminario di Novara, onore e lume di Santo Stefano.  Ha scritto un trattato di Teologia (1908) dal titolo : "Theologia moralis seminariorum usui accomodata"

  • La terza corte   detta del Marchese con un solo nucleo famigliare di Savoini,  composta da 6 persone.

  • Quarta corte  detta del Cappellano, era cosi chiamata perché ci abitava Don Giuseppe Fornara, cappellano con 2 persone a servizio.

...continua