Orientamento delle chiese.


Perché diciamo “ho perso l’orientamento...oppure  dobbiamo orientarci per capire dove siamo!”

La risposta sta nel simbolismo dato a fenomeni come il Sole , ai punti cardinali   e soprattutto alle grandi religioni e le loro origini. Una volta bisognava rivolgersi ad oriente per la preghiera, in tutte le religioni, ed esso era un punto di riferimento importante.

Come ripreso nella testimonianza qui sotto riportata , l’orientamento delle chiese è determinata da una direzione sacra che l’oriente. Il tutto è legato al sole , che nasce ad oriente (La luce di Cristo) e tramonta a occidente (Le tenebre ed il Male). 

. Essi vedevano nel sorgere del sole un simbolo della Risurrezione e della seconda venuta. E questo simbolo è stato quindi trasposto anche nella preghiera. Vi sono elementi che ampiamente dimostrano che dal secondo secolo in poi, in gran parte del mondo cristiano, la preghiera era rivolta verso oriente.

 Il sole che era adorato  anche  nelle religioni pagane diventa la continuità “ancestrale” nel passaggio tra paganesimo e cristianesimo.

 Orientare le chiese significava costruirle in modo da avere l’abside rivolto ad oriente (est).In modo che il sacerdote ed i fedeli (pregassero) nella stessa direzione. Il sacerdote è rivolto di spalle ai fedeli e questo sarà in auge fino agli anni 60 prima della riforma del Concilio Vaticano II. Dal XVI secolo questa caratteristica verrà sempre meno rispettata nelle costruzioni

Vedute aeree delle chiese locali.

L’oratorio di San Martino è orientato.(1225)

L’oratorio di San Pietro in Cumiona  è orientato .(1342)

La chiesa vecchia era “orientata” (1709) (ma trattasi di "casualità")

L’oratorio di San Bernardo  non è orientato (1617).

La chiesa nuova non è orientata. (1933) (Caratteristica ormai in disuso)

   Come del resto Padre Lang afferma che dal 1600 in poi questa “caratteristica” verrà persa.

  

    Basilica S.Giuliano Gozzano Orientata   Chiesa di S.Maria Ass. Cureggio-Orientata

 Callout 3: S.Leonardo
Orientata

 

 

 

 

Callout 3: Collegiata
S.Bartolomeo Orientata

Una chiesa costruita "orientata" significa molto datata

Rivolti al Signore. L’orientamento nella preghiera liturgica”.(Estrapolazione) di  Padre Uwe Michael Lang

 Nella maggior parte delle religioni, la posizione che si assume nella preghiera e nell’orientamento dei luoghi sacri è determinata da una “direzione sacra”.

 La direzione sacra dell’ebraismo è verso Gerusalemme o, più precisamente, verso la presenza del Dio trascendente “shekinah” nel Sancta Sanctorum del Tempio, come si legge in Daniele 6,11.

 Anche dopo la distruzione del Tempio, l’uso di rivolgersi verso Gerusalemme è rimasto nella liturgia della sinagoga.  È così che  gli ebrei hanno espresso la loro speranza escatologica per l’arrivo del Messia, per la ricostruzione del Tempio e per il rientro del popolo di Dio dalla diaspora.

 I primi cristiani non si volgevano più verso la Gerusalemme terrena, ma verso la nuova Gerusalemme celeste. La loro ferma convinzione era che con la seconda venuta, nella gloria, il Cristo risorto avrebbe radunato il suo popolo per costituire questa città celeste. Essi vedevano nel sorgere del sole un simbolo della Risurrezione e della seconda venuta. E questo simbolo è stato quindi trasposto anche nella preghiera. Vi sono elementi che ampiamente dimostrano che dal secondo secolo in poi, in gran parte del mondo cristiano, la preghiera era rivolta verso oriente.

Nel Nuovo Testamento, il significato della preghiera orientata (rivolta verso oriente) non è esplicito. Ciò nonostante la Tradizione ha individuato molti riferimenti testuali a questo simbolismo, come ad esempio: il “sole di giustizia” in Malachia 3, 30; “verrà a visitarci dall’alto un sole che sorge” in Luca 1, 78; l’angelo che sale dall’oriente con il sigillo del Dio vivente in Apocalisse 7, 2; e le immagini di luce nel Vangelo di san Giovanni. In Matteo 24, 27-30 il segno della venuta del Figlio dell’Uomo con grande potenza e gloria, come la folgore che viene da oriente e brilla fino a occidente, è la croce.

 Esiste una stretta relazione tra la preghiera orientata e la croce; questo risulta evidente sin dal quarto secolo, se non prima. Nelle sinagoghe di quel periodo, il punto in cui erano collocati i rotoli della Torah indicava la direzione della preghiera “qibla” verso Gerusalemme. Tra i cristiani divenne uso comune segnare la direzione della preghiera con una  croce sul muro orientale nelle absidi delle basiliche e nei luoghi privati, per esempio dei monaci e degli eremiti. Verso la fine del primo millennio vi sono teologi di diverse tradizioni che osservano come In Occidente molte chiese costruite dopo il XVI secolo non sono più orientate.

 


Uwe Michael Lang è autore del libro “Rivolti al Signore. L’orientamento nella preghiera liturgica”. Egli è membro dell’oratorio di San Filippo Neri a Londra, ha studiato teologia a Vienna e Oxford e ha pubblicato numerosi testi su argomenti patristici. Recentemente è stato nominato alla Pontificia Commissione per i beni culturali della Chiesa. “La direzione ultima dell’azione liturgica, mai totalmente espressa nelle forme esterne, è la stessa per il sacerdote e il popolo: verso il Signore”. Introduzione del cardinale Joseph Ratzinger